Malatesta e Montefeltro
MALATESTA E MONTEFETRO
Alla scoperte delle terre che tra Medioevo e Rinascimento contese tra Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore di Rimini, e Federico da Montefeltro, duca di Urbino.
Le rocche e i borghi fortificati che si incontrano ad ogni angolo raccontano questo turbolento passato.
1° giorno: Arrivo in hotel, welcome drink, cena e pernottamento
Prima tappa del nostro tour Verucchio, borgo storico situato in posizione strategica tra il mare e le colline del Montefeltro, in Val Marecchia, a 18 km da Rimini. Con la dominazione dei Malatesti (1295-1528), potente signoria, Verucchio diventa strategicamente importante, poiché domina e controlla a vallata del Marecchia e le pianure circostanti e quindi è allo stesso tempo avamposto per l’avvistamento degli eserciti nemici e baluardo in caso di attacco. Qui visse quel Mastin Vecchio, il centenario Malatesta considerato uno dei capostipiti della famiglia, citato da Dante nella Commedia. Per questo per tradizione Verucchio viene definita “Culla dei Malatesta”, che ne fortificarono la rocca facendo divenire Verucchio un baluardo della potente famiglia riminese. Il borgo ospitò inoltre tra il X e il VI sec. a.C. una grande civiltà, quella Villanoviana, antesignani degli Etruschi. Ripetuti scavi archeologici hanno scoperto numerose necropoli e insediamenti, e hanno riportato alla luce reperti straordinari, rarissimi. Si tratta di gioielli di oro e ambra, oggetti d’arredo, armi e strumenti che sono raccolti in un Museo, il Civico Archeologico, ospitato nell’antico Monastero dei Padri Agostiniani. Visita guidata alla Rocca del Sasso e al Museo Civico Archeologico. Check-in in hotel, welcome drink all’arrivo, cena e pernottamento.
2° giorno: San Leo, nel cuore della Valmarecchia e il formaggio di Fossa di Talamello…tradizioni di panorami e di sapori
Prima colazione in hotel e trasferimento a San Leo, attraversando la Valmarecchia e visita di questo luogo a prima vista inaccessibile, per la strada tortuosa che arriva alla porta d’ingresso, stretta, il borgo sembra quasi sospeso tra le nuvole. La fortezza imponente domina sulla roccia, ma le chiese ed i palazzi completano la passeggiata nel borgo, che diventa unica ed affascinante. Visita degli edifici romanici, la Pieve, la Cattedrale e la Torre Campanaria. Alzando gli occhi, dalla Piazza Dante si vede la Fortezza di Francesco di Giorgio Martini, protagonista di vicende guerresche avvenute durante il periodo rinascimentale. Con la fine del ducato urbinate, la rocca perse il suo carattere militare e fu adattata a carcere. Dal 1791 fino alla sua morte (26 agosto 1795) vi fu rinchiuso Giuseppe Balsamo, conosciuto come Alessandro conte di Cagliostro, uno dei più enigmatici alchimisti, maghi, guaritori, ed avventurieri dell’Illuminismo. Breve trasferimento in località Varco Biforca-Tausano per ammirare i due Balconi di Piero della Francesca: Battista Sforza (dal “Dittico dei Duchi”, conservato a Firenze, presso la Galleria degli Uffizi) e San Gerolamo e un Devoto (si trova a Venezia, presso la Galleria dell’Accademia). Breve trasferimento a Talamello per pranzo nella piazza del borgo, fra le stanze del castello per degustare un menù tipico della zona e potrete osservare le fosse in cui viene fatto stagionare il famoso “formaggio dell’Ambra”, così definito dal poeta Tonino Guerra, per il suo colore dorato. Pomeriggio libero per una visita alla vicina Repubblica di San Marino. Rientro in hotel, cena e pernottamento.
3° giorno: Pennabilli e Sant’Agata: rocche e poesia
Prima colazione in hotel e trasferimento a Pennabilli, edificata sulle emergenze rocciose della Rupe e del Roccione, a 629 metri di altezza. La cittadina deve il suo assetto urbano all’unione dei due castelli, di Billi, sopra la Rupe, e di Penna, sul Roccione. Fu feudo dei Signori di Carpegna, prima di passare ai Malatesta di cui afferma di essere la “culla” (evento conteso con Verucchio), fino alla caduta di Sigismondo Pandolfo Malatesta quando poi giunse la potenza di Federico da Montefeltro a governarla.
Qui ha trascorso gli ultimi anni della sua vita anche il poeta Tonino Guerra. Durante la visita guidata del bellissimo borgo, visiteremo alcuni de “i luoghi dell’Anima” di Tonino Guerra come l’Orto dei Frutti dimenticati, la Strada delle Meridiane, il Santuario dei pensieri… luoghi che invitano alla meditazione ed alla riflessione ed evocano tempi trascorsi, resi ancora più suggestivi dalla fantasia con la quale i ricordi si arricchiscono.
Trasferimento al vicino borgo fiabesco di Sant’Agata Feltria, le cui origini risalgono al periodo pre-romano fino al 600 d.C., quando dal Monte Ercole si staccò una roccia, dalla quale si narra venne edificata una chiesa dedicata a Sant’Agata, attorno alla quale si sviluppò l’agglomerato urbano.
Dalla fine dell’800 il borgo appartenne a vari feudatari, fra essi i Malatesta, i Montefeltro e infine i Fregoso, che diedero il nome alla Rocca, del X secolo, restaurata da Francesco di Giorgio Martini nel 1474. Sotto i Fregoso, il bel centro storico si arricchì di nuovi edifici, come il seicentesco Palazzone (che ospita il Teatro Angelo Mariani, uno dei più antichi d’Italia, con struttura interamente in legno), il Convento di San Girolamo (che ospita oggi Il Museo delle Arti Rurali) e la Chiesa della Collegiata.
Anche qui troviamo traccia di Tonino Guerra con la sua “Fontana della Chioccola”.
Sant’Agata Feltria è paese del pregiato Tartufo Bianco, immancabile quindi un pranzo degustazione a base di tartufo e prodotti tipici in ristorante del centro storico. Nel pomeriggio visita guidata del borgo fiabesco, rientro in hotel, cena e pernottamento.
4° giorno: Carpegna.. le origini
Prima colazione in hotel e partenza per la visita al borgo da cui tutto ebbe inizio: Carpegna.
Il luogo fu nel medioevo feudo dei conti di Carpegna (famiglia da cui ebbero origine anche i conti di Montefeltro, i Malatesta e i Della Faggiola) che continuò ad esercitarvi il proprio potere fino al 1749.
A testimonianza del passato, proprio al centro del paese, sorge ancora l’imponente Palazzo dei Principi, progettato dall’architetto Giovan Antonio De Rossi nel 1675 per il cardinale Gaspare di Carpegna. Un palazzo veramente principesco, tuttora abitato dai discendenti dell’antico casato, preceduto da scalinata a due rampe e che conserva al suo interno belle sale, una preziosa biblioteca e una cappella di famiglia con ricca dotazione di arredi originali. Fra gli edifici religiosi di pregio la chiesa di S.Sisto con cripta romanica e (2 Km fuori del paese) sorge invece la pieve romanica di S.Giovanni (1181), affiancata da una graziosa loggetta rinascimentale. La chiesa di S.Nicolò (sec. XVII) ebbe il suo momento di celebrità nel 1970 per il misterioso fenomeno delle sue campane che suonavano pur rimanendo immobili. Pranzo a base di prodotti tipici del territorio, fra i quali il famoso Prosciutto di Carpegna, ed infine partenza per il rientro.
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